Intervenuto a PiazzaPulita, Romano Prodi ha commentato con durezza gli scontri a Bologna con annesso affondo al governo.
Sono arrivati tantissimi commenti contro il governo per via degli scontri a Bologna dei giorni scorsi. Anche Romano Prodi, intervenuto a ‘PiazzaPulita’ su La7, non ha potuto esimersi dal dare un proprio giudizio sull’argomento con annesso attacco al governo con particolare riferimento a Matteo Salvini e alla Premier Meloni che hanno negato la presenza delle camicie nere nel capoluogo emiliano in occasione dei fatti.
Romano Prodi e gli scontri a Bologna
“È stata un’escalation”, ha esordito Romano Prodi a ‘PiazzaPulita’ parlando degli scontri a Bologna e delle camicie nere.
Il professore ha aggiunto poi con un chiaro attacco a Salvini e al governo Meloni: “Le altre elezioni hanno mandato Salvini a suonare il campanello. Adesso hanno mandato le camicie nere. C’è poco da fare… Erano proprio camicie nere con inni che richiamavano il fascismo”.
Lo stesso Prodi ha ammesso di essere rimasto “turbato molto anche perché era a duecento metri dalla stazione di Bologna che per noi è un grande dolore ed è una strage pesantissima”.
L’affondo a Salvini e Meloni
Successivamente Prodi ha rincarato la dose sottolineando ancora quanto accaduto a Bologna e mettendo in evidenza come sia assurdo che dal Governo stiano negando l’evidenza. “Le immagini parlano: ’Ce ne freghiamo della galera, camicia nerà'”, ha detto.
“Se loro stessi si chiamano ’camicia nera’ come fa lei a dire che non le ha viste?”, ha detto rivolgendosi alla Premier Giorgia Meloni.
Un’ultima domanda è stata quella relativa all’elezione di Trump in America e in che modo questo potrebbe influire sulle destre e le correnti di questo tipo. “Le inasprisce. Si corre verso… c’è questo impazzimento della democrazia verso l’autoritarismo. Correranno in quella direzione”, ha concluso mestamente e amaramente Prodi.